Le Linci escono sconfitte da Alpago

Nel rugby, più che in altri sport, vale il detto che “non si inventa niente”. E l’Alpago, fermando il Rugby Club Pasian di Prato per 41-0, ha legittimato la sua leadership, dimostrando di avere la consistenza per salire in C1, rimanervi e pensare anche di andare oltre.

All’andata, a Pasian, avevano perso, subendo il gap di esperienza delle Linci, ma dimostrando comunque il loro potenziale. Ieri hanno fatto tutto bene, mettendo in campo una qualità media generale superiore: ritmo, difesa a tutto campo, pulizia nei raggruppamenti, corsa, concentrazione e personalità in quasi tutti i quindici schierati. In questi mesi hanno oliato il loro organico, più omogeneo per età (23 anni contro i quasi 28 delle Linci) e competenze globalmente acquisite in anni di lavoro comune fatto nelle giovanili. Le presenze di Giannangeli, Lentini, Lo Schiavo e Colabelli avrebbero probabilmente equilibrato l’andamento della gara ma, è giusto ribadirlo, il Rugby Club dovrà lavorare per la costruzione di una squadra nuova, dove i ‘cap’ dei maestri che oggi la tengono insieme dovranno essere di volta in volta poche e funzionali alla crescita esponenziale dei ragazzi.

“Abbiamo visto una bozza di quel che le Linci saranno in futuro. Ed è stato apprezzabile l’impegno prodotto dai più giovani e inesperti: non è stato sufficiente, né sarebbero bastati sforzi aggiuntivi per spostare gli equilibri in campo. Ma ciò che è stato espresso da gran parte della squadra, come volontà e voglia di combattere, è di buon auspicio”, analizzano i tecnici.

Al 14’ del secondo tempo, sul parziale con bonus acquisito di 26-0, l’Alpago, a pochi metri dall’area di meta friulana e davanti ai pali, ha rinunciato a tentare il bersaglio grosso, preferendo piazzare il calcio di punizione. Gli avversari, con quella scelta, hanno riconosciuto il valore della nostra difesa, consapevoli di aver acquisito il vantaggio più per i pochi errori fatti dal Rugby Club che per la loro effettiva capacità di sfondare. Andavano bene anche tre punti, piuttosto che un’aggiunta di sofferenza. Poi, al 30’ e 35’ sono arrivate la quinta e sesta meta, a testimonianza della loro superiorità collettiva.

“Da domani – concludono i tecnici – dovremo serrare i ranghi, lavorare duro, fare e sentirsi squadra. Rendiamo positiva la parte conclusiva del campionato e mettiamo le basi per una splendida prossima stagione”.